La Teoria delle Intelligenze Multiple offre un rilevante contributo teorico al metodo Edueat, entrando in una prospettiva di valorizzazione reciproca rispetto a un’educazione basata sull’esplorazione sensoriale del cibo.
Secondo Howard Gardner, psicologo americano autore della teoria, al momento della nascita ogni soggetto possiede potenzialmente non una ma otto intelligenze: linguistica, logico matematica, musicale, spaziale, corporeo-cinestetica, le intelligenze personali (interpersonale e intrapersonale), naturalistica ed esistenziale, che necessitano dell’esperienza educativa per essere esercitate e raggiungere uno sviluppo adeguato. Sul piano educativo questo significa che la conoscenza diviene accessibile da ogni soggetto se strutturata in base alle intelligenze possedute.
Il cibo, essendo elemento pervasivo della vita umana, diviene esplorabile da molteplici punti di vista e si presta facilmente a riflessioni e ragionamenti veicolati attraverso i diversi codici offerti dalle intelligenze.
I sensi d’altra parte garantiscono un approccio consapevole e critico nei confronti del cibo perché permettono un’esplorazione completa e profonda, grazie alle informazioni provenienti dai diversi canali percettivi.
Connettere le intelligenze e i sensi secondo il metodo Edueat significa predisporre una serie di attività in cui i sensi divengono lo strumento per potenziare le intelligenze e viceversa, quest’ultime divengono la chiave di sviluppo delle esperienze sensoriali.
L’educazione alimentare in questo modo si trasforma in un percorso motivante perché fa leva sui punti di forza del soggetto e inclusiva perché consente la costruzione di percorsi di apprendimento personalizzati in base al profilo intellettivo dei bambini.