Agli inizi del Novecento, ed in gran parte ancora oggi per molte persone, l’intelligenza era vista come una caratteristica unica, misurabile e comune a tutti, anche se posseduta in misura diversa da ogni individuo.
Proprio con lo scopo di ribaltare questa concezione, la teoria delle intelligenze multiple è stata sviluppata dallo psicologo americano Howard Gardner, docente presso l’Università di Harvard, a partire dagli anni ’80 dello scorso secolo.
Secondo questa teoria l’intelligenza non è di un tipo solo, ma si caratterizza come la capacità di risolvere problemi in un determinato campo del sapere e creare prodotti e prestazioni apprezzabili nella cultura di appartenenza. Sebbene il numero delle intelligenze multiple individuate sia mutato nel corso degli anni, comunemente si individuano otto tipi di intelligenze:
linguistica (la capacità di usare le parole in modo efficace – poeti, scrittori, giornalisti);
logico matematica (la capacità di padroneggiare il calcolo e il codice numerico – matematici, informatici, contabili);
musicale (la capacità di padroneggiare il tono, la melodia, il ritmo, di saper comporre e riprodurre musica – cantanti, musicisti, direttori d’orchestra);
spaziale (la capacità di immaginare oggetti e spazi anche in assenza della loro presenza fisica – architetti, scultori, pittori);
corporeo-cinestetica (la capacità di utilizzare il proprio corpo a fini pratici, artistici o lavorativi – alpinisti, atleti, ballerini);
personale (si divide in interpersonale e intrapersonale. Sono la capacità di individuare e comprendere emozioni e stati d’animo propri o degli altri – psicologi, insegnanti, educatori).
A queste sono state poi aggiunte anche:
l’intelligenza naturalistica (la passione e la cura per la vita nelle sue forme animali e vegetali – biologi, agricoltori, allevatori);
l’intelligenza esistenziale (la capacità di ragionare intorno alle grandi problematiche esistenziali – filosofi, sacerdoti, magistrati).
Al momento della nascita ognuno di noi possiede in potenza ognuna di queste intelligenze, ma per svilupparle, così come per ogni altra caratteristica umana, occorre esercitarle.
Il legame dell’approccio al cibo di EduEat alla teoria di Gardner può essere evidenziato dalla seguente tabella, che vuole essere solo uno spunto di come sia possibile incrociare ogni capacità sensoriale con un tipo di intelligenza.